L’ E-Bike
La normativa europea 2002/24 CE codifica la bicicletta elettrica come mezzi provvisti di motore che si attiva esclusivamente quando si azionano i pedali; gli stessi devono inoltre possedere un sensore che ne limita l’assistenza fino a una velocità non superiore ai 25 chilometri orari. Superata questa velocità, occorre spingere con le proprie gambe, cosa non sempre facile da fare, se si considera che bici del genere hanno un peso minimo di circa 18, 20 chili. Inoltre le bici a pedalata assistita devono avere una potenza massima a regime di rotazione di 250 watt (ma in realtà la potenza di picco può anche essere superiore). Oltre all’assistenza automatica quando si inizia a pedalare, le e-bike devono inoltre possedere un sensore cdi coppia che interrompe l’assistenza quando si smette di pedalare.
La batteria dell’e-bike
Tutte le moderne bici a pedalata assistita utilizzano batterie con celle agli ioni di litio ricaricabili, in grado di garantire dai 300 ai 500 Wh. L’autonomia ovviamente è variabile rispetto alla tipologia della batteria e al modo d’uso, in base cioè all’intensità dell’assistenza che si è soliti utilizzare. Si tratta quindi di un dato estremamente variabile, che indicativamente va dai 30 ai 90 chilometri circa per le batterie attualmente in circolazione. Gli accumulatori di una batteria vengono gestiti da un battery manager, che controlla le operazioni di ricarica e di erogazione dell’energia misurando parametri esterni come la temperatura e l’umidità dell’aria oltre alla temperatura delle singole celle, valutandone stato di carica e di salute. È un sistema decisamente voluto, che assicura una capacità di ricarica della batteria prolungata nel tempo.